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Andrea Morzenti

Turismo in (divieto di) sosta

Aggiornamento: 28 lug 2020



Questo fine settimana avevo in programma di incontrarmi con un carissimo amico olandese che non vedo da molto tempo. Alla fine, però, non ci siamo visti. Il mio amico è rientrato a casa sua vicino ad Amsterdam, prima del previsto e un po’ abbacchiato.


Mi ha però telefonato per raccontarmi dei suoi giorni trascorsi da noi in Italia, chiedendomi se potevo scrivere un post con quanto gli è accaduto.


Ecco fatto.

 

Giornata di sole meravigliosa, decidiamo di andare a visitare l’isola lacustre più grande d’Europa (Monte Isola, detta anche Montisola, nel mezzo del Lago d’Iseo, ndr). Sai com'è, noi olandesi amiamo i vostri laghi e veniamo spesso a trascorrerci le vacanze (già, vero, noi italiani al lago ci andiamo molto poco, ndr). Arriviamo in auto a Sulzano (sponda bresciana del lago, ndr) da dove abbiamo deciso di prendere il traghetto per l’isola.


Dopo aver girato un pochino (indicazioni poche e il piccolo parcheggio nei pressi del pontile è tutto occupato probabilmente dai clienti del bar e dagli utenti del Municipio), parcheggiamo l’auto un po’ più in su rispetto al pontile: parcheggio non grandissimo, ci sono alcuni posti liberi, mentre un altro parcheggio più avanti è riservato ai soli residenti. Il nostro parcheggio ha le strisce blu: c’è da pagare. Cerchiamo il parchimetro, seguiamo le indicazioni; prima una, poi un’altra. Entrambe portano ad un cartello: “Parchimetro guasto. Si prega di utilizzare l’altro parchimetro situato nel parcheggio sottostante il Comune. Ci scusiamo per il disagio”.


Riscendiamo allora a piedi all'altro parcheggio, alla ricerca del parchimetro. Non è facile trovarlo, le indicazioni portano al nulla. Chiediamo alla cameriera del bar che, ancor prima della nostra richiesta un po’ come a dirci “sì lo so, me lo chiedono tutti, nessuno lo trova”, ci indica il parchimetro con un “è là”. Nel frattempo, si è formata una piccola coda davanti all'unico parchimetro; aspettiamo. Il parchimetro ha le istruzioni solo in lingua italiana, fortuna per me che la conosco abbastanza bene. Un po’ di cinema per pagare con la carta, ma alla fine paghiamo e ritiriamo il ticket: euro 7,50 per 5 ore, non pochissimo direi. Prendiamo il ticket, torno su a piedi al nostro parcheggio, metto il ticket come da istruzioni dietro al parabrezza, e giù di nuovo al pontile. Biglietti per il traghetto, attesa per il traghetto, e via che si parte. Tra una cosa e l’altra, mannaggia, un’oretta abbondante ce la siamo giocata. Amen, dai.


Monte Isola è bellissima e la giornata di sole si conferma meravigliosa. Il tempo passa quasi senza accorgersene. Ma arriva il momento che tocca rientrare. Il traghetto è lì che pare aspettare proprio noi. Un attimo dai, dico al traghetto, andiamo a vedere se troviamo un salame tipico dell’isola, quello mangiato al ristorante era davvero particolare e molto buono. Ecco, là lo vendono. Mi piace aiutare il commercio dei prodotti locali, che certo ha subito un contraccolpo a causa del Covid. Un po’ caruccio ma lo prendiamo. Vendono anche l’olio, molto rinomato, ma quello dai lo compreremo un’altra volta. Nel frattempo, il traghetto (ovvio) non ci ha aspettato. Tocca noi aspettare quello dopo, poco male.


Rientrati sulla terraferma, il tempo di salire al nostro parcheggio, e sull'auto una bella multa perché “lasciava in sosta il veicolo in area regolamentata a pagamento senza rinnovare il periodo di sosta scaduto alle ore …”. Ci resto molto male: dopo aver girovagato alla ricerca del parcometro, fatta la coda, pagato non un euro “tanto per” ma 7 euro e mezzo, visti i tempi che servono a prendere il traghetto per andare e rientrare dall'isola, una multa per un’ora e poco più di ritardo? E come potevo “rinnovare il periodo di sosta”? Allora ricordo di aver visto, al parcheggio sotto, un ausiliario del traffico intento a dare multe. Lo raggiungo e gli racconto tutto, in tono certo non molto disteso. Non ne vuole sapere di togliermi la multa, lui fa solo il suo lavoro, mi dice in tono seccato e saccente. Alzo un po’ la voce e gli dico che deve vergognarsi, dopo quello che è successo quest’anno, se pensa così di aiutare il turismo in Italia. E chiedo di poter parlare col suo capo che però, mi dice, ci sarebbe stato solo l’indomani mattina. Salgo in auto, rientro in Olanda.


Ora, caro Andrea, ti chiedo se puoi da parte mia: i) portare le mie scuse all'ausiliario del traffico per i miei toni certo non esattamente tranquilli e pacati; non mi capita quasi mai, credo sia stata la stanchezza, il caldo e il sentirsi preso in giro ii) chiedere al Comune di Sulzano l’annullamento della multa (se ti rispondono ti mando il numero di targa della mia auto) iii) far presente al Comune di cambiare radicalmente la sua politica per il turismo, soprattutto ora, che di #TheFloatingPiers non si vive in eterno.


Ecco fatto.


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