E fu così che sta nascendo il Conte 2, che non lo si può chiamare Conte bis perché va marcata la discontinuità con il Conte 1. Salvini invece era certo di andare a nuove elezioni.
Col Rosatellum era sicuro di ottenere la maggioranza assoluta (al limite con la Meloni), di andare a Palazzo Chigi e di fare tutte le nomine in scadenza. Ma soprattutto puntava ad eleggere in autonomia, nel 2022, il Capo dello Stato; ecco ve lo immaginate Calderoli o Vittorio Feltri al Quirinale?
E all'inizio, al 8 di agosto quando la crisi di governo è iniziata per opera sua, pareva potesse andare davvero così. Zingaretti era già pronto alla campagna elettorale.
Poi il Senatore semplice di Rignano, che ancora controlla gran parte dei gruppi parlamentari di Zingaretti, telefona a Maria Latella e si fa fare una intervista per il Corriere.
In soldoni, dice il Senatore: Zinga, ma ti pare che se Salvini chiede pieni poteri tu glieli debba dare? Ma dai, su. Togliamoli il Viminale innanzitutto, almeno da lì smette di fare campagna elettorale permanente e spese degli italiani, e non andiamo certo ad elezioni.
Si inventa così, il Senatore semplice, la balla dell’Iva (sì lo so che il tema esiste, ma non è questo il punto) e una formula per un nuovo governo che consentirà anche di approvare una legge elettorale proporzionale (ci abbiamo provato a diventare maggioritari, per questo nacque pure il PD che ora morirà, ma dai non siamo capaci, ci riproveremo).
Tira e molla di circostanza, e il governo pare (che c'è ancora Rousseau) fatto. Bye bye Salvini.
Salvini, però, prima di essere costretto a lasciare il Ministero – le immagini da lui postate ci dicono che negli ultimi giorni ha pure scoperto e frequentato il suo ufficio al Viminale – ha firmato un suo ultimo decreto ministeriale. Il DM del 13 agosto, avente ad oggetto “Modifica del decreto 8 agosto 2007, recante «Organizzazione e servizio degli steward negli impianti sportivi»”.
Cioè il nuovo decreto steward per le squadre di calcio [date per pignoli e curiosità: i) entrata in vigore, con contestuale abrogazione del precedente DM: 20 agosto ii) registrato alla Corte dei Conti: 21 agosto iii) pubblicato in Gazzetta Ufficiale: 23 agosto; entra in vigore prima, solo poi si registra e si pubblica, ma forse è normale così].
Rispetto al precedente DM molte sono le conferme, a partire dalla possibilità per le società di calcio di scegliere se gestire autonomamente il servizio di stewarding negli stadi, oppure se esternalizzarlo (istituti di vigilanza, altre società appaltatrici, agenzie di somministrazione).
Ma ci sono anche alcune novità, due in particolare, dentro un quadro di legiferare in salsa italica.
La prima novità riguarda la possibilità, per tutti i soggetti che erogano il servizio, di utilizzare le prestazioni di lavoro occasionale (di cui all’art. 54-bis del n. DL 50/2017 convertito con Legge n. 96/2017, cioè quello che resta dei voucher).
Prima di questo DM, infatti, tale possibilità era concessa solo alle società di calcio e non anche i soggetti a cui il servizio veniva esternalizzato. Un ritorno al passato dunque, come avveniva coi vecchi voucher? Sì, con un punto di attenzione, però, visto il lavoro occasionale è vietato in caso di appalto di servizi. Lo prevede espressamente lo stesso art. 54-bis (comma 14, lettera d). E può un DM derogare ad una norma di Legge? Direi di no, così insegnano nelle aule di Università. Ma in nome dell’ordine pubblico e, soprattutto direi, del dio pallone, tutto pare sia consentito.
Va detto poi come il DM specifichi che l’utilizzo delle prestazioni di lavoro occasionale sia ammesso “secondo le disposizioni vigenti in materia”. E il riferimento mi porta alla memoria la Circolare INPS n. 95/2018 che ha ritenuto non applicabile, alle società di calcio (ora quindi non solo a loro, se esternalizzano?), il limite di 5.000 euro riferito alla totalità dei prestatori (steward). Vero che con 5.000 euro una società di calcio non ci paga neppure il primo tempo della prima di campionato, ma può una Circolare derogare ad una norma di Legge? Vedi sopra… legiferare in salsa italica.
La seconda novità è invece in perfetta sintonia con la linea del (quasi ex ormai) Ministro Salvini. Naturalmente mi riferisco agli (aspiranti) steward extracomunitari.
Sulla scia i) prima della delibera del Sindaco di Lodi sulle mense scolastiche e i bambini extracomunitari (già annullata dal Tribunale di Milano perché discriminatoria) e poi ii) del Reddito di Cittadinanza (prima o poi la norma finisce alla Consulta), anche il DM ora prevede che la sussistenza dei requisiti soggettivi degli (aspiranti) steward provenienti da Stati non appartenenti all'Unione Europea debba essere documentata mediante certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero, legalizzati dalle autorità consolari italiane e corredati di traduzione in lingua italiana, di cui l’autorità consolare italiana attesta la conformità all'originale (ai sensi dell’art. 2 del DPR n. 394/1999).
Perché la filosofia di Salvini resta(va) sempre la stessa: prima gli italianii. Nei porti, nelle scuole, negli stadi di calcio.