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Andrea Morzenti

Emendamenti assorbenti


Il Decreto Fiscale, in discussione in questi giorni alle Camere per la conversione in legge, introduce la responsabilità fiscale dei committenti nei contratti di appalto. Dal 1 gennaio 2020 saranno loro a versare al Fisco le ritenute fiscali sulle retribuzioni dei lavoratori dell’appaltatore direttamente applicati all'appalto.

Con un meccanismo cervellotico a dir poco: i) il committente comunica all'appaltatore l’Iban di un conto corrente dedicato ii) l’appaltatore ogni mese, 5 giorni prima delle scadenze fiscali, bonifica al committente l’importo delle ritenute fiscali iii) l’appaltatore comunica tramite PEC al committente i codici fiscali dei lavoratori applicati all'appalto iv) il committente col suo F24, sezione dedicata, versa al Fisco le ritenute fiscali.

La norma già in Gazzetta Ufficiale ha ricevuto una miriade di critiche al punto che, dicono i ben informati, sarà abrogata prima ancora della sua entrata in vigore. Vedremo.

Sta di fatto che nelle aziende sono già iniziate riunioni coi consulenti fiscali, per capirci meglio e prepararsi al peggio.

 

Intanto sono piovuti emendamenti di ogni tipo al Decreto Fiscale, come sempre accade quando c’è da convertire un decreto legge.

Laura Boldrini, entrata nel PD quando ne è uscito Matteo Renzi, ha presentato un emendamento per ridurre l’IVA sugli assorbenti femminili. L’emendamento è stato dichiarato inammissibile perché non c’entrava nulla con l’oggetto del Decreto Fiscale; sarà ripresentato come emendamento alla Legge di bilancio.

Italia Viva ha invece presentato un emendamento per (re)introdurre lo scudo penale per Arcelor Mittal. Inammissibile pure questo, ed era ovvio, ma serviva a Matteo Renzi per mettere una bandierina sulla vicenda Ilva a Taranto.

Nella discussione sulla Legge di bilancio capiremo quindi se sarà ridotta l’IVA sugli assorbenti femminili (ah, per inciso, è una bufala che i rasoi da barba per i maschietti hanno l'IVA più bassa rispetto agli assorbenti) e, emendamento questo presentato dai Cinquestelle, sui preservativi. Perché è di questo che il Parlamento sarà chiamato a discutere e deliberare in merito al Bilancio dello Stato.

Nel frattempo, una non da meno Emma Bonino, ha presentato un emendamento per legalizzare la cannabis al fine di “trovare nuovi gettiti da investire in crescita” e ridurre di tre punti le aliquote Irpef. Come se il complesso e delicato tema della liberalizzazione delle droghe leggere possa ridursi a un argomento di fisco e economia, da discutere tra la votazione dell’emendamento sugli assorbenti e quello sui preservativi, in combinato disposto con l’aumento delle tasse sulle cartine e i filtri per farsi le sigarette.

E il Governo in tutto ciò? Dopo aver ottenuto il via libera dell’UE (con i soliti distinguo e precisazioni del caso) annuncia una marcia indietro sulle nuove tasse che verrebbero introdotte con la Manovra del 2020.

Sanpellegrino, storica azienda italiana che produce la meravigliosa aranciata amara, ha infatti annunciato che la Sugar tax “causerebbe un aumento medio del 25% del prezzo di listino con una caduta dei volumi tra il 15% e il 18%, con importanti ricadute negative anche sul settore agrumicolo del Paese”, mentre la Plastic tax, dice Confindustria Bologna, “andrebbe a colpire in modo particolare il territorio emiliano-romagnolo, culla della Packaging valley, che ospita il maggior numero di aziende del comparto in Italia, 230 con oltre 17.000 occupati e un fatturato annuo di 5 miliardi di euro”.

Nel mentre, forse distratta anche solo dall'idea della folle normativa in tema di responsabilità fiscale negli appalti, dalla discussione sugli assorbenti, sui preservativi, sui rasoi e sulle canne, nonché dalla possibile introduzione di nuove tasse, la politica ha concesso ad Arcelor Mittal il pretesto per lasciare l’Italia con la nota vicenda dello scudo penale.

Ma sulla vicenda "Ilva/Arcelor Mittal: scudo penale sì, scudo penale no" la politica ha (già) dato la sua riposta:Lei mi fa una domanda che per me non ha importanza" (cit. Patty L’Abbate, Senatrice Cinquestelle). Torniamo allora a parlar di assorbenti.

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